Durante l’evento Light + Building, Artemide ha presentato una crescente gamma di sistemi versatili e famiglie di prodotti derivanti da collaborazioni con architetti internazionali con un’apertura verso le varie culture del design in tutto il mondo. Partnership consolidate come quelle con BIG, Neri & Hu, Tapio Rosenius, Foster & Partners, Michele De Lucchi, Neil Poulton e CMR Project sono state integrate con nuove figure importanti del mondo del design contemporaneo, come Studio Elemental di Alejandro Aravena.
Aravena presenta “O”, “un tentativo di bilanciare le esigenze dell’ambiente naturale con quelle della città” – l’esempio perfetto di come la tecnologia dei prodotti Artemide soddisfi i bisogni di valori etici e sostenibili in tutti i campi di applicazione.
L’architetto vincitore del Pritzker Prize 2016 racconta il progetto O:
“Più il pianeta diventa urbano, più apprezziamo il valore degli spazi naturali. Le città con la più alta qualità di vita sono quelle che sono state abbastanza visionarie da conservare porzioni di natura incontaminata nella loro impronta di piede e trasformarle in spazi pubblici. Foresta che può diventare parchi, fiumi che possono diventare piscine, colline che possono diventare punti di vista o spiagge che possono diventare promenade misurare la capacità di una città di fornire l’ambiente giusto per i propri cittadini. Il problema è che le forze che governano la natura e la vita urbana moderna, anche se guidate dalla buona volontà, tendono a tirare in direzioni opposte. Se vogliamo accedere a una collina, erodiamo le sue piste con le strade. Se vogliamo evitare le inondazioni di un fiume, alteriamo la permeabilità del suo bacino.
Se vogliamo illuminarlo per renderlo sicuro, lo invadiamo con post e cavo. Una delle più forti intrusioni nell’ordine naturale (eppure una di queste rimane quasi inosservata) è la scomparsa dell’oscurità nelle nostre città. Nel tentativo di rendere sicuri i parchi, non li inviamo solo con post e cavi. Ma alteriamo per sempre il ritmo circadiano che è cruciale per l’esistenza delle specie, sia animali che vegetali.
Il nostro progetto per Artemide è un tentativo di conciliare le esigenze dell’ambiente naturale e urbano. La nostra strategia è duplice: da una parte è progettare una luce per lo spazio pubblico che quando non in uso può essere il più impercettibile possibile; luce senza una lampada. D’altra parte è di sfruttare diversi tipi di sensori in modo che la luce appaia solo quando è necessario, luce solo su richiesta. Per “O” prevediamo una serie di dischi che interferiscono il meno possibile in un paesaggio esistente, ma che quando attivati dal movimento delle persone, illuminano lo spazio adiacente solo per un periodo di tempo limitato. Darkness and Disappearance sarà il contributo di “O” alla natura e agli spazi pubblici. “