Celebre per la lampada da tavolo, icona del design modernista, sviluppata nel 1924 durante i corsi al Bauhaus, Wagenfeld è una figura di primo piano nell’industrial design: ha infatti progettato moltissimi oggetti di uso quotidiano per la casa, in vetro ma anche in porcellana, metallo, plastica. Tra i più famosi la coppia di contenitori per sale e pepe “Max e Moritz”, la bottiglietta con collo piegato a gomito per inchiostro, il bollitore d’uova, il servizio da tè in vetro.
Wagenfeld è stato il primo ad introdurre il vetro pressato nel design industriale, in vista di una produzione di massa e quindi a costo contenuto. Una vera novità, dato che il vetro era sempre stato considerato un materiale di basso livello, non adatto ad oggetti di questo tipo. È la celebrazione della trasparenza come valore riconosciuto della modernità, che vede nel vetro il materiale adatto a incarnare i requisiti di pulizia, chiarezza, luminosità, igiene. Merito di Wagenfeld è certo stato quello di aver tradotto la logica di questa “visione” nei processi industriali del fabbricare oggetti in vetro, e quindi di legarli direttamente al consumo e alla quotidianità.